Comprensorio dell’Abetone: dalla slittovia alle odierne piste da sci alpino

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Di strada il Comprensorio dell’Abetone ne ha fatta molta. Da quando, più di un secolo fa, il Granduca Leopoldo Asburgo-Lorena fece costruire la strada-dogana che tagliava per la montagna pistoiese assicurandosi un passaggio sicuro verso l’Alemagna, ne è passata di acqua sotto i ponti. Fino all’arrivo di Farina Cini che, di ritorno dalla Norvegia portò con se un prezioso dono: gli “ski”. Come abbiamo avuto modo di iniziare a vedere nell’articolo precedente: “Comprensorio sciistico dell’Abetone: un sogno lunga 50 km”, era la prima volta che l’Italia vedeva e conosceva quello che sarebbe diventato uno dei più apprezzati strumenti per gli sport invernali.

La prima volta per l’Italia e per l’Abetone, al quale sono state aperte le porte dell’innovazione e del cambiamento, grazie alle quali il futuro di molte persone è cambiato. Anche il nostro in certo senso, perché ha permesso a Sport Professional di aprire più di un punto vendita e noleggio sci Toscana, contribuendo a favorire il commercio in queste splendide zone e a promuovere lo sport come stile di vita.

Il primo impianto dell’Abetone

Cini donò gli sci all’indigeno Pitro Pietruzzo e, quasi contemporaneamente, è avanzata una proposta alquanto innovativa e audace per quel periodo. Correva l’anno 1937 quando venne costruita una slitta da 20 posti, azionata da un motore a valle, che conduceva gli sciatori al rifugio Selletta. Era in assoluto il primo impianto sciistico mai realizzato all’Abetone. è chiamato “slittovia” e alcune sue parti ristrutturate sono ancora oggi visibili. Una storia affascinante documentata e ricostruita da una serie di fotografie, cartoline e video, raccolti con passione dalla community di Abetoneforum.

I campionati locali e l’ascesa di Zeno Colò

Qualche anno prima, nel 1921, era stato anche fondato il primo sci club dell’Abetone, che grazie alla slittovia, crebbe in partecipanti e prestigio.
Nel 1949 è costruita la Seggiovia Selletta-Monte Gomito. Con quella esplosero i campionati locali. E con i campionati arrivarono anche i primi maestri di sci: Celina, Seghi, Gino Seghi (in assoluto tra i primi maestri di sci in Italia) e ovviamente anche Zeno Colò. Un personaggio unico, uno tra gli sciatori italiani più forti di tutti i tempi, primatista mondiale del chilometro lanciato e campione mondiale e olimpico negli anni ‘50.

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Lasciate le gare diventò maestro di sci all’Abetone. Sempre in prima linea per la promozione e la rivalutazione del comprensorio sciistico sulla montagna pistoiese, fu tra i promotori della Società Funivie Abetone. Sostenne anche la realizzazione della prima ovovia nel comprensorio.
Per il comprensorio dell’Abetone, nel 1973, disegnò ben tre piste da sci, che scendono tutt’oggi dal Monte Gomito. I nomi, a lui ispirati, Zeno 1, 2 e 3, sono classificate come piste rosse e attirano ancora migliaia di entusiasti sciatori ogni anno.

Val di Luce e progetti futuristici

La Val di Luce, dove potete ritrovare un altro negozio di vendita e noleggio sci Toscana firmato Sport Professional, è protagonista di alcune particolari vicende.
La valle originariamente si chiamava la Valle delle Pozze. A seguito della realizzazione di alcune piste da sci, di un impianto di risalita a fune e un collegamento con il comprensorio dell’Abetone, negli anni ‘60, è ribattezzata Val di Luce. Molto prima che tutto questo avvenisse, quando ancora la località si chiamava Valle delle Pozze, negli anni ‘30 per l’esattezza, il nobile Podestà dell’epoca, Lapo Farinati degli Umberti, volle tentare un progetto molto ambizioso.

Negli anni ‘30 si era infatti messo in testa di creare una gigantesca stazione “ski total”.
Il progetto prevedeva grand hotel con piscina, tunnel di collegamento per il paese, vari impianti sciistici, piste innevate per i cavalli, un rifugio in alta quota e, dulcis in fundo, un gigantesco faro che doveva essere visto sin da Pistoia e dal mare!
Il progetto naufragò, anche se la sua realizzazione era quasi andata in porto. Parte del progetto infatti era riuscito a vedere la luce. Se ne ha testimonianza oggi attraverso i ruderi di una villa e dell’hotel, mai entrato in funzione, che troneggia imponente e misteriosa, a metà delle piste da sci.
Questo “monumento” rimarrà per sempre (così crediamo) come parte integrante del paesaggio locale. Purtroppo i costi di ristrutturazione sono assolutamente proibitivi, tanto che anche la bonifica del paesaggio costerebbe troppo per qualunque tasca.

Continua così la storia del Comprensorio dell’Abetone, tra piste di sci, impianti di risalita e negozi di vendita e noleggio sci Toscana. Una storia fatta di persone e passioni, di sport e amore per la natura. Una storia che speriamo possa non finire mai.

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